Aggirandomi quà e là tra archeomisteri e WWII... Qualche argomento è un po' trito e alcuni trattazioni sono un po' sommarie (diciamo alla "voyager"). Interessante però che due giornalisti diversi, riportino più o meno gli stessi dati.
... Si è sempre detto che il programma politico di Hitler e del nazismo fossero alimentati soprattutto da tre cose: Nazionalismo, anti-comunismo e antisemitismo, i fattori, interni ed esterni, responsabili della sconfitta della Germania nella Prima Guerra mondiale e umiliata dalla terribili condizioni di pace imposte alla conferenza di Versailles nel 1919.
Ma dietro tutto questo c'era anche dell'altro.
A cominciare da una strana ideologia che mischiando mitologia nordica, razzismo ed esoterismo alimentava un sogno: quello di arrivare a dominare il mondo. Quello che racconteremo è scritto solo in parte nei tantissimi libri sul nazismo che ogni anno si pubblicano in tutto il mondo. Come mai gli orrori del nazismo destano sempre tanto interesse? Perché ancora oggi è difficile spiegare le vere radici di una violenza così sistematica e folle? Spesso la storia ha un lato oscuro. Nel caso del nazismo possiamo parlare di una "faccia occulta". Dove occulto sta sia per "lato nascosto" che per "passione per l'esoterismo e la magia". E allora, se per la storia ufficiale il nazismo è nato in una birreria di Monaco, la "storia occulta" ci suggerisce di andare a guardare altrove. Ad esempio in direzione di un'associazione segreta che si chiamava "Thule".Gli uomini della Thule volevano incidere sulla società. Non a caso quindi, nel gennaio 1919, venne fondato da un membro dell'associazione, Anton Dexler, il "Partito dei Lavoratori Tedeschi". Con l'arrivo di Hitler, Dexler tornò nell'ombra. Il partito cambiò nome in "Partito Nazional Socialista Tedesco dei Lavoratori" e nel gruppo dirigente trovarono posto vari membri della Thule che, oltretutto, diede alla nuovo movimento anche il proprio simbolo: la svastica...
Una delle più drammatiche avventure della storia è iniziata in una strada di Monaco di Baviera. E' nella birreria che sorgeva qui fino a pochi anni fa che la sera del 12 settembre 1919, un reduce dalla prima guerra mondiale, diventato informatore della polizia, prende contatto con un piccolo movimento sorto pochi mesi prima in un'altra birreria di Monaco. Il movimento si chiamava "Partito Tedesco dei lavoratori". Quel reduce invece si chiamava Adolf Hitler. Alla fine del 1919, le basi dell'ascesa del Nazismo erano gettate. In pochi anni l'oscuro partito nato in una birreria di Monaco sarebbe diventato il primo partito tedesco. E ben presto il nome di Hitler sarebbe echeggiato sinistramente in tutta Europa...Ma, ancora più dei milioni di voti raccolti o dello stesso Hitler, fu un uomo a trasformare il sogno folle del nazismo e della Thule in quello che oggi sappiamo e studiamo. Si chiamava Heinrich Himmler. E il luogo di cui parleremo è, in negativo, il suo "capolavoro"...
In qualche modo tutto quello che aveva seminato la società di Thule agli albori del nazismo trovò una sistemazione nel castello di Wewelburg, in Westfalia, nella Germania settentrionale. E' qui che Himmler volle creare la struttura che avrebbe dovuto contribuire, più dei panzer e dei lager, a dar vita al Reich Millenario. Mentre la Storia, tra persecuzioni, violenze e colpi di mano militari, correva verso la Seconda guerra mondiale, a Wewelburg si sviluppava una realtà parallela, fatta di riti magici, meditazioni, ricerche scientifiche e filosofiche. Tutto affidato ad un gruppo di persone convinte di far aver dato vita ad un vero e proprio ordine cavalleresco religioso: l'Ordine Nero delle SS. La prima apparizione delle SS è del 1923. E’ in quell’anno che si forma questo corpo di elite che ha il compito di proteggere Hitler, cui i militi prestano un giuramento di fedeltà. A fine anni Venti le SS erano in tutto circa 250: ed è a questo punto che diviene loro capo Heinrich Himmler. Sotto la sua guida il corpo si sviluppa rapidamente. Nel 1933, alla presa del potere del nazismo, Himmler ha tra suoi uomini oltre 50 mila uomini in divisa nera. Un corpo d’elite all’interno del partito nazista, pronto ad ogni sacrificio per la grandezza della Germania, grandezza che sarebbe dovuta passare per la creazione di una società di ariani. Le SS vennero strutturate come un ordine militare e spirituale che prendeva a prestito spunti e velleità ascetiche tanto dai medioevali Cavalieri Teutonici quanto dalla Compagnia di Gesù. Lo scoppio della Seconda guerra mondiale sconvolse l’universo delle SS, sempre più impegnate al fronte. Ma per tenere separata l’elite dalle forze combattenti, Himmler creò le Waffen-SS, che inquadrarono combattenti di varie nazionalità in nome della lotta al bolscevismo: vestirono la divisa delle SS spagnoli, belgi, olandesi, turchi, albanesi, italiani, norvegesi, danesi, arabi, russi, slavi. Alla vigilia della sconfitta, militavano nelle SS circa un milione di uomini, di cui almeno 120 mila non tedeschi.Wewelburg fu per un breve periodo di tempo (non dimentichiamo che tra la sua presa del potere e la fine il Nazismo guidò di fatto la Germania per 12 anni e tre mesi) non solo il centro religioso del Nuovo Ordine sognato da Himmler ma anche una sede di ricerca scientifica. Un po' particolare... Qui aveva infatti sede anche una particolarissima Accademia di studi scientifici voluta da Himmler nell'ambito dell'universo SS: si chiamava "Ahnenerbe" ed aveva lo scopo di trovare le prove scientifiche, storiche e archeologiche dell'origine ariana dei tedeschi. Dall'Asia all'America Latina, dall'Antartide all'Africa ma anche in varie zone della stessa Europa, una piccola folla di esploratori, antropologi, geografi, genetisti, storici delle religioni e archeologi vagò alla ricerca di conferme dell'esistenza del mitico popolo degli Ariani, la razza pura da cui discendevano i Germani. E quando non si era in Tibet o in Sud America a cercare l'entrata del regno sotterraneo atlantideo di Agarthi dove, secondo Madame Blavatsky si erano ritirati gli ultimi membri della razza ariana, la caccia riguardava importanti reliquie del cristianesimo: l'Arca dell'Alleanza - un fatto raccontato nel famoso film "I predatori dell'Arca perduta" -, la Lancia con cui era stato trafitto Gesù in croce, la Lancia di Longino e ovviamente il Sacro Graal... La caccia a reliquie cristiane era importante perché, pur essendo pagani, i nazisti pensavano che Gesù Cristo fosse un ariano puro. Quindi un oggetto che fosse stato a contatto col suo sangue purissimo avrebbe trasmesso i poteri taumaturgici, la saggezza e l'infinita sapienza del Messia. Ecco perché i nazisti si dedicarono alla ricerca del Graal, soprattutto nel sud della Francia. Una ricerca affidata ad un personaggio molto importante nella storia del nazismo esoterico: Otto Rahn…Il nostro racconto ci costringe a spostarci a Montsegur, un minuscolo punto sulla mappa della Francia, ai piedi dei Pirenei, che dista appena 40 chilometri da Rennes Le Chateau.E' tra le rovine di questo castello che vogliamo raccontarvi due storie molto lontane nel tempo, ma forse strettamente legate tra loro.Il 16 marzo è una data molto importante da queste parti. Ogni anno centinaia di visitatori vengono qui, ai piedi di una lapide a lasciare dei fiori e altro. Ricordano il 16 marzo del 1244, il giorno in cui gli oltre 200 fedeli assediati da tempo tra queste mura cedetettero e vennero arsi vivi in un enorme rogo. Morirono perché si rifutarono di abiurare la loro fede. Morirono perché, secondo alcuni, erano i custodi del Santo Graal. La storia, e questa lapide, li ricordano come I Catari.Ma il 16 marzo è anche il giorno in cui i nazisti commemoravano la morte di Otto Rahn, sorvolando con i loro aerei proprio questi cieli e disegnando in aria croci celtiche. E, secondo la leggenda, ciò accade ancora... Otto Rahn visitò Montsegur nel 1929, e negli anni trenta ci tornò più volte, insieme al filosofo e ideologo nazista Alfred Rosemberg. Di questi viaggi rimangono due libri in cui Rahn racconta, tra l'altro, di fantastiche grotte e caverne sotterranee. Ma Rahn continua a tornare qui perché, evidentemente, c'è qualcosa che non riesce a trovare ... Di certo c'è che, dopo la misteriosa morte di Rahn del 1939, il Reich torna ancora a Montsegur. E non è una spedizione qualsiasi: a passare per MontSegur nel giugno del 1944 è addirittura una delle più famose e spietate divisioni blindate delle SS : è la abominevole "Das Reich".Aldilà di qualsiasi considerazione esoterica, di certo rimane un dubbio:Perché la Germania, in pieno conflitto mondiale, con il fronte russo sempre più minaccioso e con gli alleati pronti allo sbarco, sposta una temuta divisione blindata qui a Montsegur?E perché il loro ordine è uno solo: scavare! Ma, ovviamente, c'è dell'altro. I nazisti cercavano ovunque testi antichi che potessero aiutarli nella loro ricerca di prove dell'esistenza di una antichissima civiltà ariana. Questa ricerca li portò anche nella terra dei Faraoni...
Per la verità la passione nazista per l'esoterismo non ebbe nell'Egitto uno dei suoi oggetti principali. Hitler e i suoi guardavano con più interesse al Tibet o all'Antartide, ai miti nordici o a quelli indoeuropei. Ma l'antico Egitto è sempre l'antico Egitto e la ricerca di tracce di antiche civiltà perdute e delle loro conoscenze non poteva non passare anche da qui...Quella che stiamo per raccontarvi è una storia venuta alla luce di recente e che lega, sorprendentemente, i nazisti e la camera della Regina, all'interno della Grande Piramide di CheopeGli appassionati di storia sanno che nel febbraio 1941 la celebre Afrika Korps tedesca, comandata dal generale Erwin Rommel, arrivò in Africa settentrionale per dar man forte alle armate italiane in lotta con gli inglesi. Ma, si dice, la spedizione di Rommel aveva forse anche un altro scopo, tutt'altro che militare. C'era infatti da appoggiare una missione segreta affidata a due alti ufficiali: si chiamavano Neumann-Sylkow e Von Ravenstein. A loro spettava, secondo gli ordini di Berlino, di gestire una rete di spie e agenti infiltrati oltre le linee inglesi col compito di penetrare nella Grande Piramide e verificare se era vero quanto era stato riferito pochi mesi prima ad Hitler.Un ricercatore tedesco, recentemente, ha potuto consultare alcuni dossier provenienti dagli archivi degli ex servizi segreti della Germania Est, la Stasi. Da quelle carte risulterebbe che qualcuno aveva convinto Hitler che nella Grande Piramide, in un rifugio segreto, erano conservati da tempo immemorabile i "I libri segreti di Toth", antichi papiri su cui erano riportate formule e istruzioni risalenti ad una civiltà pre egiziana. Una civiltà subito identificata con Atlantide...Ma chi era Toth? Per gli egizi questo dio, dalle origini misteriose, era lo scriba divino, colui che negli inferi teneva il conto dei peccati dei morti. Da qui anche l'identificazione di Toth col dio della scrittura, della parola, del pensiero. Secondo la tradizione i suoi poteri lo resero un mago temibile e quindi anche il protettore della magia. Un rapporto che si è riprodotto nel tempo: infatti per i greci Toth era il Dio Hermes, poi divenuto in età classica e poi nel Rinascimento quell'Ermete Trismegisto, il cosiddetto "Tre volte saggio", considerato il padre di tutta la tradizione esoterica occidentale. Una tradizione in cui confluiscono astrologia, alchimia, esoterismo ebraico ed egizio, scienze occulte e filosofie neo-platoniche e gnostiche.Ebbene, sembra che i nazisti fossero convinti che il sapere occulto di millenni fosse racchiuso in papiri nascosti dietro le pareti o il pavimento della Camera della Regina. Forse in quella "Camera segreta" di cui tanto si parla da qualche tempo.Non sappiamo se gli agenti di Hitler siano riusciti a penetrare in questa stanza e a trovare quello che cercavano. Probabilmente no. L'unica cosa che possiamo dire è che secondo alcuni la "fonte" che aveva spinto Hitler e i suoi uomini a questa singolare ricerca era un egittologo abbastanza noto: si chiamava Schwaller de Lubicz.A Wewelburg c’e’ una sala che si chiama "GruppenFuhrersall", cioè "Sala dei Gruppen Fuhrer". I "Gruppen Fuhrer" erano ufficiali SS equivalenti ai generali a quattro stelle. Nell'organigramma SS ne erano previsti 12 e, non a caso, questa sala circolare conta 12 colonne e una ruota solare al centro con 12 raggi, ognuno dei quali ha la forma della runa (cioè carattere) celtica chiamata "SIEG" cioè "vittoria". Facile notare come la doppia S delle SS sfruttasse l'analogia con la runa "Sieg", per cui SS si poteva leggere come "due volte Vittoria"...Il numero 12 torna più volte in questo castello. I 12 Gruppen Fuhrer erano i 12 grandi iniziati, gli unici in grado di avvicinarsi alla conoscenza più profonda attraverso complicati esercizi di meditazione e ascesi. Questo grazie anche allo loro purezza di sangue, condizione indispensabile - nella distorta visione dei nazisti - per essere puri anche spiritualmente. Nella Gruppen Fuhrersaal si riunivano intorno ad una tavola rotonda, a imitazione dei 12 cavalieri di Re Artù. Per ognuno di loro, nel castello, c'era poi una camera arredata in un determinato stile e dedicata ad un personaggio storico...Questi richiami alla storia non erano mai casuali: Hitler era convinto di essere la reincarnazione di Federico II di Prussia, un grande stratega del '700. Mentre Himmler pensava di essere la reincarnazione di Enrico l'Uccellatore, un sovrano che nel "Lohengrin" di Richard Wagner, un musicista idolatrato dai nazisti, accoglie lo sfortunato cercatore del Graal, il cavaliere che dà il proprio nome all'opera. Ma quanto ha pesato l'esoterismo nella politica nazista...?A Wewelburg c’e’ anche una sala chiamata anche "Walhalla". Nella mitologia nordica "Walhalla" era il paradiso dei guerrieri morti in battaglia. Qui si svolgevano le cerimonie funebri per gli ufficiali delle SS caduti in battaglia ma anche altri riti. In pratica qui c'era il cuore dell'esoterismo nazista. In questa sala venivano messe in atto le complicate tecniche di meditazione che dovevano portare i 12 puri a raggiungere l'unione "mistica e spirituale" con la vera natura germanica. Mentre l'Europa era messa a ferro e fuoco e milioni di persone morivano, qui, a Wewelburg 12 uomini in divisa nera si riunivano con Himmler, si sedevano sulle mezze colonne nella sala e iniziavano a concentrarsi e a pronunciare i nomi di alcune rune celtiche. Questa nenia veniva amplificata dalla cupola della sala creando un effetto sonoro che avrebbe dovuto aiutare lo stato di trance.L'energia che ne sarebbe così scaturita avrebbe preso la direzione del Nord: non a caso tutto il complesso di Wewelburg è orientato in questa direzione e questa sala è collocata nella punta estrema del castello.Una punta diretta verso la mitica Thule, dove aveva avuto origine il popolo tedesco Wewelburg ci dice che, in fondo, il nazismo operò su due livelli distinti: uno militare e politico e l'altro mistico ed esoterico. In entrambi i casi si mirava a raggiungere l'unità degli eredi degli Ariani di Thule. Militarmente e politicamente questo portò alla guerra, all'espansione tedesca per recuperare prima i territori perduti con la Prima guerra mondiale e poi per conquistare, a spese di Polonia e Russia, lo "Spazio vitale" che doveva garantire agli ariani tedeschi le materie prime necessarie al loro sviluppo. Ma la Germania aveva un avversario anche nella Gran Bretagna, una nazione anch'essa di ariani. Una nazione con cui bisognava fare la pace prima di poter lanciare l'attacco contro la Russia. Ma il governo di Londra, guidato da Churchill, non voleva scendere a patti ...Probabilmente, tra i giorni più neri della sua vita Hitler avrebbe indicato il 10 maggio 1941. Il giorno in cui, per trarlo dall'impaccio in cui si trovava, il suo delfino Rudolf Hess, in gran segreto, prese un aereo e volò fino in Scozia.Germania nazista e Gran Bretagna erano in guerra dal settembre 1939. E in quasi due anni di conflitto, nonostante varie sconfitte, gli inglesi avevano sempre rifiutato le proposte di pace avanzate dai tedeschi fin dai primi mesi di guerraLa sera del 10 maggio 1941 Hess atterrò in un campo a pochi chilometri da Glasgow, nei pressi del villaggio di Eaglesham: è qui che fortunosamente Hess toccò terra dopo aver abbandonato il suo aereo e aperto il paracadute. Cosa lo aveva spinto a paracadutarsi in pieno territorio nemico?Il volo di Hess rappresenta ancora oggi uno dei misteri più fitti della Seconda guerra mondiale. Nel corso degli anni si sono fatte varie ipotesi, non ultima quella che, nonostante le apparenze e le reazioni furibonde alla notizia, Hitler non solo sapesse del piano di Hess ma lo avesse ispirato e approvato. La Germania Nazista stava infatti per attaccare l'Unione Sovietica e una pace in extremis con la Gran Bretagna gli avrebbe consentito di avere le spalle coperte, visto che il resto dell'Europa era già sotto il suo dominio.Ma perché gli inglesi avrebbero dovuto ascoltare Hess quando le offerte pubbliche dello stesso Hitler erano state ignorate?La spiegazione potrebbe essere a metà tra la politica e l'esoterismo: Hess faceva parte del gruppo che aveva animato il partito nazista delle origini. Si trattava di un gruppo molto attento all'occulto al punto che alcune manifestazioni di squilibrio di Hess erano state considerate come una conseguenza delle pratiche magico-esoteriche.Come spesso accade, i circoli esoterici tedeschi avevano collegamenti con analoghi gruppi in altri paesi, soprattutto con quelli inglesi. E a quei circoli Hess contava, sostengono alcuni studiosi, di rivolgersi per ottenere una pace con la Gran BretagnaNon è un caso che vicino sorgesse la villa di un influente esponente dell'aristocrazia inglese dell'epoca: lord James Hamilton. Con lord Hamilton infatti Hess voleva parlare perché attraverso di lui contava di arrivare ad altri, a Londra. Altri che condividevano le sue teorie esoteriche e razziste secondo le quali la razza bianca avrebbe dovuto fare fronte comune contro i suoi nemici. Teorie che un famoso ordine magico, sorto a fine Ottocento proprio in Gran Bretagna e diffusosi anche in altri paesi, aveva sempre sostenuto: la Golden Dawn, cioè L'Alba dorata. Ordine che annovera tra i suoi iniziati anche Aleister Crowley, il famoso occultista inglese. A conferma dell'esistenza di contatti segreti con cultori dell'esoterismo che ricoprivano alte cariche in Gran Bretagna ci sono alcuni fatti:1) La propaganda inglese non sfruttò quasi per nulla il volo di Hess;2) Lo stesso Churchill invece di approfittare della cosa preferì mettere il segreto di Stato su tutta la vicenda, a cominciare dal contenuto degli interrogatori a Hess.3) Non solo: quei documenti sono secretati fino al 2018Una scelta davvero strana se il volo di Hess fu davvero solo quello che si dice comunemente: il gesto solitario di un pazzo...Una curiosità: come è noto Hess morirà il 17 agosto 1987, a 93 anni, nel carcere di Spandau, a Berlino.. Ufficialmente si è trattato di suicidio ma molti credono ad un omicidio. La cosa strana però è che, qualunque sia stata la causa della morte del delfino di Hitler ed ex membro della Thule, il 17 agosto ricorreva proprio l'anniversario della fondazione della società di Thule, nata quello stesso giorno nel 1918. Benché adepto della Thule, Hess non fece mai parte delle SS. E solo all'Ordine nero, Himmler aveva affidato il compito di preparare l'unità spirituale degli ariani. Sterminando gli ebrei, l'unico popolo le cui conoscenze esoteriche (pensiamo alla Qabbalah) potevano interferire coi progetti nazisti. E poi creando le premesse per arrivare ad influenzare spiritualmente e medianicamente il mondo attraverso le cerimonie di Wewelburg. Che non a caso aveva la forma di una punta di lancia. La lancia di Longino...Nel marzo 1938 l’austriaco Adolf Hitler divenuto cancelliere del Reich tedesco annette l’Austria alla Germania. Al tempo stesso, a Vienna prende la Lancia di Longino – che è nella capitale austriaca dal 1912 – e la fa portare a Norimberga, coronando così un sogno cullato fin dalla gioventù. Quella che per la tradizione è stata la lancia con cui il centurione Gaio Cassio Longino aveva trafitto il costato di Gesù sulla croce è stata per secoli in mano agli uomini più potenti della Terra: gli imperatori Costantino, Teodosio, Giustiniano, i re barbari Alarico e Teodorico, i re di Francia Carlo Martello e Carlo Magno, Federico II Barbarossa, Napoleone…Il fatto di essere entrata in contatto col corpo di Cristo farebbe della Lancia di Longino una reliquia seconda per importanza solo al Santo Graal: Hitler volle che, a Norimberga, venisse custodita nella Chiesa di Santa Caterina e guardata a vista da un reparto scelto di SS. La lancia resterà lì fino al pomeriggio del 30 aprile 1945, quando gli americani la presero, esattamente un’ora e venti minuti prima che Hitler si suicidasse. Una coincidenza che sembra avvalorare la leggenda che chi perde il possesso della Lancia perde il potere goduto fino a poco prima.Ma per i nazisti la Lancia di Longino non significava solo potenza. Secondo alcuni studiosi il complesso di Wewelsburg richiama la forma di una lancia perché concepito come un tempio, orientato verso nord dove era la mitica Thule l’originaria terra degli Ariani. Simbolicamente la lancia che aveva trafitto Gesù poteva, attraverso il contatto col puro sangue del Messia, mettere l’elite delle SS in contatto con lo spirito profondo del mondo germanico. Uno spirito che dal glaciale nord avrebbe dato al Terzo Recih il dominio assoluto sognato dagli uomini di Himmler.Tutto questo non salvò il nazismo dalla catastrofe. Ma anche nei giorni della battaglia finale di Berlino, nell'aprile 1945, accadde un episodio che richiama le radici esoteriche dell'ideologia nazista. Un episodio rimasto senza spiegazioni. A poca distanza dal bunker in cui era Hitler, i soldati russi che stavano conquistando palmo per palmo la capitale del Terzo Reich si imbatterono in una scena agghiacciante: un intero battaglione di tibetani in uniforme nazista si era suicidato in modo rituale. Più o meno nello stesse ore anche Hitler si era suicidato. Si dice che questo sia avvenuto nel momento preciso in cui la presunta Lancia di Longino, a Norimberga, veniva catturata dagli americani...
L’ascesa del nazismo comportò profondi cambiamenti nella vita sociale e culturale dell’antico stato germanico. La concezione di un nuovo Reich millenario, simbolo imminente di potenza e terrore per il mondo intero, si era trasformato da semplice espediente politico in vero strumento di accrescimento per il popolo tedesco. Istituzioni ed associazioni come la Libera Muratoria, circoli privati o Società culturali avevano dovuto subire il profondo influsso di un potere politico superiore venendo sistematicamente chiuse o assorbite all’interno di un influsso culturale e “dottrinale” confacentesi alle ispirazioni e ai voleri dei gerarchi nazisti.
La pretesa restaurazione di una purezza razziale e culturale dei popoli germanici condusse ben presto il movimento nazista verso la creazione di una vera e propria “cultura di regime” autosufficiente e auto-alimentantesi. Filosofi come Rosenberg o gerarchi come lo stesso Himmler costituirono le diverse facce, ed i diversi indirizzi, attraverso cui il Nazismo costruì la propria forza ed il proprio potere. Lo studio retrospettivo di tale movimento ci permette oggi di comprendere il valore profondo e la forza interiore che questa rivoluzione culturale e sociale comportò principalmente per il popolo tedesco. Si ideò una nuova società, una nuova cultura, una nuova religione, un nuovo mondo che avrebbe dovuto sostituire il preesistente, si cercò invero di ristrutturare un’età dell’oro perduta ed una superiorità fisica dimenticata. Artefici di questa nuova visione furono le figure preminenti del regime come anche esoteristi, teosofi, occultisti e self-made man del tempo. Lanz Von Liebenfels, Von Sebottendorf, Karl Maria Wiligut furono alcuni degli artefici di questi grandi piani, padri fondatori ed ideologi del nuovo avvento della cultura “ariana”. Come in Italia durante il fascismo così anche in Germania, ordini ed istituzioni considerati “pericolosi” furono repentinamente aboliti conducendo i nuovi governi ad istituirne di nuove più in linea con gli ideali e le aspirazioni dei differenti regimi. Affianco alle note Ahnenerbe, o alla società Thule, in Germania si assisterà alla nascita di nuove fratellanze segrete in alcuni casi passate quasi sotto il silenzio della storia. La società del Sole Nero, all’interno delle SS, ne fu un chiaro esempio della Germania hitleriana. Nata inizialmente come propagine pseudo-massonica delle terribili squadre naziste ben presto il Sole Nero diventò il simbolo e l’emblema dell’elité militare e culturale di quest’organizzazione. Assieme alla Società Thule e alla misteriosa SS Ahnenerbe il Sole Nero si pose come uno dei baluardi dell’ascesa della “nuova” cultura tedesca. Himmler, cercò di creare una nuova culturalità tedesca che attingesse dall’antica linfa dei culti germanici ovvero che derivasse la propria conoscenza anche da correnti esoteriche e movimenti iniziatici del nostro passato. Il castello di Wewelsburg ne fu un chiaro quanto occulto esempio. Voluto e ristrutturato dal gerarca assunse ben presto il ruolo di Tempio sacro del nazismo, futuro centro di governo di un ideale sociale e culturale che avrebbe dovuto durare mille anni.
La chiave occulta della rinascita tedesca venne ben presto affiancata ad una quest che ancora ai giorni odierni affascina ed incuriosisce migliaia di studiosi in tutto il mondo. La ricerca di un ideale superiore, di conoscenze perdute e di sacri rituali costituirono infatti il motore primevo per un percorso iniziatico che fu compiuto in ogni angolo del mondo alla ricerca di elementi ed oggetti che potessero conferire al Reich quella forza e quel valore spirituale di cui necessitava. Esoterismo ed essoterismo si fusero in un unico ideale e se la Società Thule si poté identificare come un bacino di idee le SS Ahnenerbe ne costituirono il braccio culturale ed “armato” patrocinando spedizioni ed indagini in tutto il globo. Dal Tibet all’America Latina, dall’Africa all’Antartide, come anche in molte zone della stessa Europa, un selezionato gruppo di studiosi (antropologi, filosofi, archeologi, storici delle religioni e genetisti, etc.) vagò alla ricerca di prove ed indizi per avvalorare l’esistenza del popolo Ariano, la razza pura progenitrice dei germani, attraverso cui il nazismo voleva rifondare una nuova società illuminata.
La stessa affermazione moderna che il nazismo volesse erigersi a nuova religione universale non deve essere più di tanto derisa o sbeffeggiata come si tende a fare certe volte oggi. Anche all'interno del Nazionalsocialismo e soprattutto nelle SS - specificatamente nelle SS Allgemeine e non nelle Waffen (le SS combattenti) - esistevano differenti riti e gradi di iniziazione. Per quanto riguarda le SS è oggi indubbio che si strutturarono e si mossero quasi a ricalcare le orme di una società iniziatico-segreta. Le SS si presentarono pubblicamente come una grande organizzazione militare suddivisa gerarchicamente su molti livelli. Alcune sue propagini assolsero compiti prettamente “culturali” mentre altre frazioni interne si posero come i nuovi depositari della sapienza germanica. Ogni ideale, ogni “centro culturale”, ogni uomo, fu spinto oltre i propri limiti per ricomporre e recuperare quelle sapienze perdute del popolo germanico necessarie ad avvalorare e a giustificare la pretesa di un Reich millenario.
Tre oggetti sacri costituirono il più importante anelito di queste società esoterico-iniziatiche, l’obiettivo ultimo in grado di conferire potere e conoscenza ai nuovi sacerdoti del popolo ariano. Sarà principalmente tra il 1935 ed il 1945 che un gruppo di uomini, favoriti e finanziati principalmente dall’Ahnenerbe, viaggerà nel mondo alla ricerca di queste tre sacre reliquie. La prima cui possiamo fare menzione è la sacra Lancia di Longino, mistica arma che secondo la tradizione avrebbe passato il costato di un Cristo morente durante la crocifissione. La Lancia era stata posseduta dai più importanti uomini della storia e attraverso le loro missioni il sacro oggetto aveva conferito potenza e sapienza di valore inestimabile. Carlo Magno, come anche Costantino, avevano trasformato il suo possesso nel segno tangibile del loro potere temporale, nello strumento e nel mezzo per giustificare l’attuazione di un piano divino nell’esecuzione dei propri voleri. È abbastanza ovvio considerare come Hitler ritenesse l’arma del legionario romano Gaio Cassio Longino indispensabile per giustificare ed avvalorare la propria pretesa di costruire un nuovo Reich millenario. Conservata nella Schatzkammer del museo dell’Hofburg di Vienna la Sacra Lancia aveva per la prima volta incrociato lo sguardo di un giovane Hitler nel lontano 1909. Il Fuhrer, in visita ai tesori degli Asburgo, ne era rimasto letteralmente stregato ed ammaliato al punto tale da trasformarla in una vera e propria ossessione nel corso di tutta la sua vita. Secondo lo studioso austriaco Walter Stein, nonché amico dello stesso Hitler, il fascino esercitato dall’antica reliquia avrebbe causato la progressiva apertura del Fuhrer al mondo dell’esoterismo e delle arti occulte. In tale atmosfera magica Hitler si sarebbe anche progressivamente convinto di essere la reincarnazione di Landolfo II di Capua sanguinario principe longobardo della fine del IX secolo dopo Cristo. Quando nel 1938 la Germania annesse l’Austria all’interno dei propri domini, Hitler si prodigò perché la Sacra Lancia fosse riportata nella sua antica dimora, la Cattedrale di Norimberga, e fosse conservata e venerata con tutti gli onori che le si potevano attribuire. Ben presto il luogo si trasformò in un vero e proprio santuario del Nazismo ospitando e trasformando l’oggetto in un vero e proprio strumento di culto. Ciò che oggi stupisce è la palese commistione tra religiosità, laicità e paganità che il movimento nazista modellò durante il proprio cursus. Tutto si potrebbe affermare meno che i gerarchi fossero uomini di chiesa o religiosi, anche in questo caso però il fascino esercitato da determinati oggetti, un fascino fuori dallo spazio e dal tempo, sembrò superare la pura fede trasformandoli in veri e propri simulacri di un potere ed una potenza agognata ma mai raggiunta.
Una delle più interessanti avventure della storia ebbe inizio proprio dalla ricerca di queste sacre reliquie, emblematici oggetti posti a confine tra il mondo reale e quello metafisico. Affianco alla venerazione della Sacra Lancia altri due oggetti costituirono infatti l’interesse principale, ossessivo quanto maniacale, dell’elité culturale ed occulta del III° Reich, il Sacro Graal e l’Arca dell’Alleanza. Mentre la storia conduceva questo movimento, tra persecuzioni e repressioni, verso la Seconda Guerra mondiale nelle sedi delle nuove società iniziatiche, come a Wewelsburg, si era sviluppata una realtà parallela, eterea, fatta di esoterismo e di riti magici, di ricerche scientifiche, filosofiche e di meditazione. Tra coloro che maggiormente si distinsero nella ricerca di questi due oggetti, diventati oggi parte di un mito e di una ricerca senza confini, troviamo i due ufficiali delle SS Otto Rahn e Otto Skorzeny. Skorzeny sarebbe diventato successivamente un volto della storia per aver liberato Benito Mussolini dalla sua prigione di Campo Imperatore sul Gran Sasso.
Nel suo libro ”La coppa di smeraldo – L’arca d’oro” lo studioso americano Howard Buechner afferma che Skorzeny, probabilmente, sarebbe venuto in possesso di uno dei fantomatici tesori nascosti in questa regione, magot che sarebbero stati successivamente inviati a Merkers (in Germania) per essere poi recuperati e acquisiti dagli americani in ben 32 camion. Leggende o miti moderni che possano sembrare, è indubbio che l’interesse nazista verso queste regioni fu ineguagliato rispetto agli altri territori di cui si il Reich inviò i propri emissari. Skorzeny e Rahn non furono dei semplici “ingenui” attirati da leggende e da misteri di una regione del sud della Francia. La loro presenza nei Pirenei era motivata non solo da una spasmodica ricerca operata dalle alte gerarchie del partito nazista, ma anche dalla ricerca e dalla profonda consapevolezza che in questi territori potevano essere stati nascosti tesori inestimabili come anche segreti di inestimabile valore. Tali affermazioni non sono solo il frutto di nostre congetture, opinabili quanto si voglia, ma parte integrante di dati storici che sembrerebbero possedere un retroterra documentario e storiografico ineccepibile in alcuni casi prodotto dagli stessi Rahn e Skorzeny, come anche da altri esploratori.
Se delle missioni di Skorzeny possediamo esigue e frammentarie informazioni lo stesso non può essere detto per Otto Rahn. Nel 1929 lo studioso tedesco visitò per la prima volta il castello di Montsegur, a soli 40 km dalla cittadina di Rennes-le-Chateau, insieme al filosofo ed ideologo nazista Alfred Rosenberg. Di tali viaggi oggi possediamo i diari e due libri che lo stesso Rahn redasse al suo ritorno in patria. È doveroso anche notare come nel più ampio spettro di ricerche e studi condotti sotto il nazismo per la ricerca di “sacre reliquie”, la quest du Graal avrebbe condotto Rahn ad avvicinarsi al mistero legato a Rennes le Chateau e all’antico segreto condotto via da Montsegur nel 1244 da tre perfetti catari.
Che Rahn durante le sue missioni abbia carpito, e forse anche ottenuto accesso, a qualche segreto sembra oggi abbastanza fuori discussione, ma è oltremodo certo che si fosse reso ben presto conto della pericolosità delle proprie scoperte, come del resto traspare dalla lettura dei suoi libr
i, e che ciò possa averlo forse condotto alla morte. I suoi testi, ad una lettura superficiale, potrebbero essere paragonati a delle “passeggiate letterarie sullo stile di Stendhal”, ricche di riferimenti romantici, storici e di una esaltazione certe volte quasi eccessiva verso gli eroici catari combattenti contro il giogo della chiesa romana. Nei due testi rinveniamo una esaltazione della razza ariana unica depositaria – secondo Rahn – dell’antica saggezza atlantidea. Secondo Mariano Bizzarri e Francesco Scurria “tutto questo poteva accontentare il lettore tedesco medio, imbevuto di pregiudizi e di antisemitismo, ma non certo i gerarchi nazisti la cui ignoranza era proverbiale. Se invece di bruciare libri, li avessero letti, avrebbero capito ciò che Rahn aveva scoperto”. Non potremmo aggiungere altro a quanto asserito dai due autori. Rahn condusse uno studio attento e minuzioso sulle leggende e i misteri legati a questa terra vivendo ed assaporando gli enigmi dei Pirenei. La sua ricerca lo portò inoltre molto vicino alla scoperta di un “grande segreto”, come egli stesso affermerà in diverse missive indirizzate ad Himmler, di cui però non rivelò mai a nessuno la sua natura. Il 16 marzo del 1939 Rahn muore misteriosamente sulle Alpi Svizzere, il suo corpo non sarebbe mai più stato ritrovato. Si suppone, con notevole cognizione di causa, che il giovane pupillo del Reichfurher Himmler fosse stato ucciso perché venuto in possesso di informazioni troppo scottanti oppure verosimilmente perché non avrebbe condiviso quel “grande segreto” a cui lui stesso scriveva di essere arrivato molto vicino. Dopo la morte di Rahn il III° Reich non si diede per vinto e nel giugno del 1944 inviò a Montsegur la più famosa e spietata divisione delle SS, la Das Reich. Al di là di ogni ragionevole dubbio e di qualsiasi considerazione di stampo esoterico sorge spontanea la domanda sul perché la Germania, in pieno conflitto mondiale e sempre più impegnata sul fronte russo, dovesse inviare una delle sue migliori divisioni nello sperduto borgo pirenaico di Montsegur. Qualcuno suggerisce che dovessero proteggere, o recuperare, qualcosa sepolto in queste zone anticamente, un oggetto che successivamente sarebbe stato trasportato nel paese di Oradour-sur-Gland teatro di un esecrabile massacro. Non estinguendosi nel continenti europeo anche l’Africa celò segreti solo recentemente venuti in possesso del grande pubblico. Nel febbraio del 1941 la celebre Africa Korps nazista, comandata dal Generale Erwin Rommel, venne inviata in Africa settentrionale per aiutare le forze italiane in lotta contro le truppe inglesi. Recenti documenti avvalorerebbero l’ipotesi che affianco a tale spedizione vi fosse anche una missione segreta affidata a due alti ufficiali, Neumann-Sylkov e Von Ravenstein. Recenti indagini compiute su archivi provenienti dalla Germania dell’Est, e appartenuti alla Stasi, confermano che la missione dei due ufficiali era quella di verificare l’esistenza, all’interno della Grande Piramide, di una cripta segreta in cui, secondo la tradizione erano stati conservati i “libri segreti di Toth” antichi papiri in cui erano stati trascritti antichi rituali e perdute conoscenze appartenute ai primordi della civiltà egizia. Una conoscenza, secondo alcuni esoteristi del tempo, appartenuta alla mitica civiltà di Atlantide.
Profondo interesse venne anche riservato ai cicli arturiano, alle opere di Wagner e ai miti che esaltarono l’antica potenza ariana. Dalle saghe dei Nibelunghi alle leggende delle gelide terre di Asgard la cultura popolare venne trasformata in mezzo e strumento di perfezionamento interiore, un percorso iniziato teso a riscoprire il divino sepolto dentro ogni uomo.
E’ corretto parlare di Fascismo Esoterico? Nel corso dei decenni, si è forse troppo indiscriminatamente utilizzato tale termine per indicare lobby invisibili o circoli oscuri che, durante il ventennio, avrebbero svolto un ruolo decisionale e politico fondamentale dietro il regime fascista. Si tratta, probabilmente, di mere speculazioni moderne ovvero di volontà tese a ricalcare gli eventi tedeschi fino ad ora narrati. Come ha evidenziato recentemente lo studioso Gianfranco De Turris, «[…] non si può … parlare … di una dimensione esoterica né ufficiale né ufficiosa del fascismo», in rapporto alla quale si può altresì discutere sull’operato e sugli ideali di molti uomini che gestirono o coadiuvarono questo regime durante i suoi vent’anni di storia.
In territorio italiano non venne creata nessuna Ahnenerbe fascista o non venne attuato nessun un programma mistico-antropologico teso a riscoprire le ‘origini perdute’ del popolo italiano. Come afferma lo storico e politologo Giorgio Galli «[…] solo nella Germania hitleriana i due elementi, quello mistico e quello antropologico, si saldarono nel progetto rivoluzionario himmleriano».
All’interno della Società Teosofica italiana si erano, ad esempio, sviluppati due filoni principali che su un versante seguirono la corrente antifascista della Besant mentre nella sua corrente maggioritaria, capeggiata da Decio Calvari, si cercò di attuare una politica di favorevole avvicinamento all’ideologia mussoliniana. Lo stesso Calvari, già nel primo decennio del ‘900, era penetrato nelle maglie del potere politico arrivando addirittura a ricoprire l’incarico di vicedirettore negli uffici della Camera dei Deputati, un ruolo che ovviamente gli permise di entrare in diretto contatto con molti uomini di potere.
Nelle sfere più alte del partito lo stesso Mussolini aveva più volte sottolineato come il movimento fascista avesse voluto presentarsi non solo come un partito riformatore ma anche come uno strumento di rinascita spirituale. Il Popolo d’Italia del 5 Gennaio del 1924 riportò infatti un’intervista a Mussolini in cui si affermava che «[…] il movimento fascista, per essere compreso, deve essere considerato in tutta la sua vastità e profondità di fenomeno spirituale. Le sue manifestazioni politiche sono state le più potenti e le più decisive, ma non bisogna fermarsi ad esse: il fascismo italiano […] è stato una rivolta spirituale contro le vecchie ideologie, della patria e della famiglia». Un programma ideologico quantomeno chiaro.
Profondo estimatore delle dottrine steineriane fu il duca Giovanni Antonio Colonna di Cesarò, nominato precedentemente da Mussolini come Ministro delle Poste e Telegrafi. Il ‘duca antroposofo’, come era nominato, aveva cercato di compiere un tentativo per influenzare il fascismo con le dottrine esoteriche di Steiner. Il suo sforzo non fu teso a modificare il cursus ideologico o politico del regime, ma si limitò a provare a far leggere a Mussolini “I punti essenziali della questione sociale” di Rudolph Steiner. Purtroppo mancò l’occasione per consegnare il testo e quindi gli intenti di Colonna di Cesarò si risolsero in un nulla di fatto.
La cultura esoterica del regime fascista si trovava in una situazione estremamente ambivalente poiché divisa tra coloro che volevano politicizzarla, e quindi usare i suoi principi per un miglioramento sociale e culturale concreto, e coloro che invece volevano mantenerla nel ruolo che aveva sempre avuto ovvero come strumento per una crescita interiore.
In ambito italiano inizia nel frattempo ad affermarsi una corrente di pensiero di un certo valore ed interesse, ma che risulterà estremamente limitata circoscritta, costituita da una ideologia che passerà alla storia come tradizionalismo pagano. Piero di Vona, a proposito di tale movimento, ha reso evidente come cercò di contrapporsi al potere cattolico paventando per il fascismo un ritorno all’antica spiritualità pagana.
Il tradizionalismo si colloca integralmente all’interno del pensiero e della cultura fascista ma, allo stesso tempo, ne cerca una via concreta e pratica per trasformare questo modello di ‘spiritualità imperiale pagana’ in un progetto per la creazione di un misticismo per il nuovo impero. Una corrente che oltre a profondi ideali non riuscì mai veramente ad imporsi nelle alte sfere o nel mondo culturale fascista. Nelle SS italiane avrebbe però militato uno dei più interessanti esoteristi della seconda metà del secolo, il Conte Pio Filippani-Ronconi. Nelle spiegazioni addotte, in periodo postbellico, a giustificare le motivazioni che lo videro arruolarsi all’interno delle SS italiane con il grado di obersturmfuhrer, Filippani-Ronconi affermò: “Al centro di queste unità combattenti esisteva un Ordine, come quello dei Cavalieri Teutonici … Il senso terribile di devotio, di offerta sacrificale di sé, era accresciuto da una vena di insegnamento esoterico, in parte derivante dalla Thule-Gesselshaft, in parte dalle discipline meditative riportate in Europa dalle varie missioni delle SS in Tibet alla fine degli anni ’30. Del resto il simbolo della doppia runa della vittoria indicava l’aspirazione verso la vittoria su sé stesso e sul mondo esterno”. Spiegazioni quantomeno delucidative di un sentimento che pur se presente nel nostro territorio non riuscì mai ad imporsi prepotentemente a livello nazionale. Evola e Righini, come molti altri esoteristi di questo periodo, si trovarono ben presto ad essere dei veri e propri emarginati sociali, membri di circoli o associazioni che venivano considerati come parte di un basso sottobosco culturale. Lo stesso Evola insoddisfatto ed “impietosito” dalla situazione italiana si sarebbe ben presto trovato a bussare alla porta dei suoi amici tedeschi chiedendo di essere ammesso all’interno della Società Thule o delle SS Ahnenerbe. Richiesta che, probabilmente per motivazioni politiche, non sarebbe mai stata accettata. Il fascismo italiano non fu un movimento politico-esoterico, non delineò programmi di massa con sfondi esoterico-evolutivi, non si adoperò mai per scoprire origini mitiche o progenitori divini. La nostra cultura fu sempre ben consapevole del proprio retaggio e della propria storia e pur se molti uomini e gerarchi, come lo stesso Mussolini, furono profondamente affascinati ed interessati a tematiche di stampo mistico-esoterico, mai entrarono e permisero un avanzamento sociale di tali discipline nel nostro territorio.
Ad oggi decine di libri in tutto il mondo hanno prodotto una vera e propria rivoluzione in quella forma mentis che considerava il nazismo come il parto diabolico di una mente disturbata. Oggi sappiamo e conosciamo la vera linfa che originò questo movimento, i suoi scopi reconditi e la potenza a cui volle assurgere. Affianco a quelli che furono due dei movimenti politici più esecrabili del XX secolo si manifestarono correnti diverse ed alterne che attinsero a quella linfa vitale, ed in alcuni casi esoterica, che per generazioni e millenni aveva affascinato uomini di ogni sorta. L’esoterismo costituì una corrente sotterranea che ha sotteso la storia dell’umanità plasmandola e modificandola nei secoli.