Thursday, January 26, 2006


Corinaldo è sempre carina, anche con la neve. Anzi lo è quasi di più, con i suoi
vicoli di ciottoli, i merli guelfi delle mura e i tetti delle case tutti bianchi. Mi
sembra di stare sul set del film "Il nome della rosa". Ma l'inverno così esplicito
rende anche un po' più malinconici.
Rientro in ufficio domani mattina. Anche a Milano nevica, mi hanno detto.
Ieri sera, pasticciando nei vecchi folders in My Documents ho recuperato un paio di
foto di Paola, ancora dei tempi del liceo...

L'ultima volta l'ho vista due o tre anni fa. Era molto cambiata, fisicamente
intendo, e non se la passava benissimo. Aveva problemi di lavoro e infelicità
coniugali... Le mie sensazioni erano state esattamente quelle descritte in quel
pezzo di Antonacci "...quanto tempo e ancora...". Siamo tutti così simili nel modo
di emozionarci? Però, visto che queste sono un po' le pagine della memoria, io la
ricordo così.

Paola è stata il primo amore, la Toscana dell'arte e della buona tavola, la Sicilia delle rovine assolate, delle città barocche, del mare; i pomeriggi sul Rocci a trovare i vocaboli giusti, le centinaia di bigliettini e lettere che ci siamo scritti. La patente, l'amore in macchina con i vetri appannati o sull'erba, scavalcando il recinto del vivaio del Conte. Chissà dove sei Paolina, spero solo tutto bene, tutto come progettavi tu da piccola... per rubare le parole a Ligabue (il cantante, non il pittore come direbbe il Teo).

see you.
zespri
P.S. Lo so che devo finire di raccontare la storia di Melissa (la stagiaire), ma non ho trovato un minuto per sedermi tranquillo per un po'. Magari questo week-end.