Monday, January 22, 2007



Per la serie Being a Happy Teen...

Io ogni tanto mi diletto - come molti - con un po' di zapping in rete. Ieri mi sono imbattuto in questo raccontino che mi ha lasciato a metà tra l'incredulo, il divertito e lo scandalizzato.

Penso di essere tutt'altro che un puritano (e leggendo su e giù per il blog ve ne sarete pure accorti ;-)) ma, una ragazzina di 16 anni che racconta cose di questo tipo, accadute - a suo dire -durante una gita scolastica (ergo sotto un qualche tipo di sorveglianza/supervisione) mi ha lasciato sbalordito.

Segno dei tempi che cambiano? Bah. Mio papà mi ha sempre detto a questo proposito un paio di cose:

A) Si nasce incendiari e si muore pompieri (credo che il padre dell'aforisma sia L. Longanesi, ma prendetela con il beneficio del dubbio)

B) Quando cominci con gli "O tempora! O mores!" (qui scomodava Cicerone, Catilinaria I) vuol dire che sei vecchio abbastanza.

E lui ancora si vanta di non stupirsi mai di niente. Comunque... quando ero giovane io, le cose non andavano proprio così. Buon divertimento e grazie alla sconosciuta amica blogger.

Statemi bene.

zespri

paura e delirio a las pragas.

resoconto scritto da meundcompare come alternativa vitale a constantine 883 e foto di classe.siamo ragazze dai sani principi morali.non ho mai scritto un post così lungo. un motivo ci sarà. chiedo scusa in partenza.


primo giorno:

della difficoltà nel reperire alcolici del cippone d'inaugurazione e del minirave della stanza 114. sveglia alle 4.20 mentre sto recandomi a scuola trovo in mezzo al paese due pullman spersi e grazie a me la gita ha inizio dato che li accompagno a scuola. partenza alle 5.30. arriviamo a linze nevica. poi pina colada (pacco) pinot grigio (scroccato) e il cippone di inaugurazione in camera delle compagne puttansuore abbastanza ignare dell'uso che stiamo facendo dei loro letti e della fine della loro moquette. quindi ci si ritrova a far festa nei corridoi occupati dell'albergo. tutte le quinte e due esemplari di quarta (meundcompare) svaccati per l'hotel a fumare. dalle ore 2 circa, si organizza il minirave nella stanza 114 per la gioia degli altri ospiti nell'albergo. buio sudore musica e 20 persone in una stanza da 10 metri quadrati. non c'è dubbio, l'abbiamo colonizzato, nessuno osa fiatare. di la le compagne puttansuore in pigiamino continuano ad ignorare il favoloso mondo degli stupefacenti. circa 3 ore di sonno.

secondo giorno:

della difficoltà nel reperire sostanze stupefacenti, dell'albergo più grande d'europa. arriviamo a praga, nevica, si congela alquanto. siamo nell'albergo più grande d'europa, dicono. meundcompare ci scolliamo al più presto dal gruppo alla ricerca di alcolici e reperiamo malibu, assenzio assassino a 70 gradi e becherovka, poi sigarette al mentolo, chè mi ricordano tanto l'ungheria. mentre i professori ci portano a vedere la piazza centrale un folto gruppo di noi si perde nel museo delle macchine del sesso, poi si torna in albergo e la sera si comincia a consumare gli acquisti del pomeriggio. non prima, naturalmente che le puritanprofessoresse passino in ogni camera per invitarci a diffidare di certi tedeschi muniti di alcolici che potrebbero importunarci (ma se non aspettiamo altro!), mentre proncunciano la parola a l c o l i c i io e la compare ci fingiamo vistosamente disperate, al pensiero di poter essere aggredite da qualche crucco sverso e promettiamo di non spostarci dalla camera o qualcosa del genere. che bello essere nell'hotel più grande d'europa: i professori a km di distanza, in un altro blocco, in un altro mondo. promettiamo malibù in cambio di un pochettinino d'erba ma non c'è niente da fare. tuttavia la riserva di alcolici altrui è abbastanza ricca e ci consoliamo. qualche ora dopo sono a piangere nel corridoio del più grande hotel d'europa alle 2 di notte in compagnia della mia omonima. francesi e tedeschi si offrono di consolarci. circa 3 ore di sonno.

terzo giorno:

della facilità di scroccare fumo e cartine nel più grande albergo d'europa, del dormire con le finestre aperte in pieno inverno a praga e dello svegliarsi con la neve (in camera), del maldischiena da incastro di corpi. cerchiamo sexy shop invano, ma la sera ci riveliamo molto abili nello scroccare fumo e seminare chi l'ha comprato. intanto nella hall decine di studenti sono stesi per terra, chi ubriaco chi no, si corre si urla, ancora una volta colonizziamo il territorio, ma stavolta insieme a mezza italia. vengo chiamata degna erede di saffo, il che inizialmente mi fa molto piacere ma poi scopro che era solo un modo poetico di darmi della lesbica. (ci ho riflettuto da sobria) poi ci ritroviamo in camera con un po' di gente e dormiamo 2 orette non si sa come incastrati in 5 su 2 letti attaccati con le finestre aperte mentre fuori nevica. per mio grande orgoglio metto a punto uno stratagemma fantastico per tenere aprte le finestre, sarà che sono brilla ma ne vado molto fiera, purtroppo nessuno me ne da atto.

quarto giorno:

del collasso da assenzio, dello sfottimento. incredibilmente consumiamo il primo pranzo della settimana, una quessadilla al pollo e formaggio con litri di caffè, poi ci dedichiamo agli acquisti, in giro per la metropolitana: preservativi al cioccolato, preservativi "arouser", slip a 85 corone in un discount tristissimo, vodka alla marijuana, cartoline di quadri liberty. spendiamo 50 euro in rosmarino (no comment) poi scopro di aver mandato a fanculo un po' di gente senza saperlo. la sera ci infiliamo con l'accompagnatore chepippacocasecondome nella discoteca "più grande dell'europa centrale" (così diceva il volantino) ne esco con un contatto messenger in più e un silenzioso e glorioso vaffanculo alle puttansuore (decorate come torte nuziali) in meno. mi rendo conto di ignorare il suo nome. (il nome del contatto). e qui cominciamo il bello. verso le 3 si è già in hotel. becherovka e malibu sono finiti, la preziosissima cartina nascosta nel pacchetto delle noccioline nel cassetto è scomparsa (motivo per il quale ricorriamo a due svuotini) e io insorgo contro le donne delle pulizie. rimane l'assenzio ma una goccia mi brucia l'esofago e faccio voto di non berne più. tuttavia N trova una bottiglia di lemonsoda e crea un piacevole coktail che comincio a bere a bicchierate. mezz'ora dopo l'assenzio finisce e alle 8 meno venti del mattino dopo ci svegliamo di soprassalto per colpa del telefono. scopro di aver collassato e aver dormito accasciata sulla porta del bagno. la sveglia era prevista per le 6.30 alle 8 si parte. in dieci minuti facciamo la valigia colazione corriamo nella hall a km di distanza.

quinto giorno:

della mancanza di sostanze stupefacenti, dello scazzo, del gioco della bottiglia, dei casini. arriviamo a salisburgo. durante il viaggio stendiamo un primo abbozzo di resoconto. la sera ci vengono offerti 67 euro di grappe austriache, birre e bailey's, poi qualche ora dopo mi ritrovo a consolare due dicciottenni che piangono, poi ci stendiamo sulle scale scricchiolanti dell'hotel piangiamo ci abbracciamo ci confessiamo. che delirio.

sesto giorno:

della fine, della nostalgia. arriviamo nel piazzale. racconto brevemente ai miei il raccontabile, fortunatamente mio padre è obnubilato dai suoi nuovi amici della federazione russa e fingo di essere troppo stanca per raccontare, così mi salvo. arrivo alle 7.30 ed esco alle 9. mi ritrovo a cantare upside down in una piazza in centro. bevo un caffè del bailey's e una caipiroska ma credo di aver raggiunto la saturazione.

per questo finirò all'inferno per 4705 anni nel girone dei simoniaci colpita in testa da chicchi di grandine ardente pesanti 2 kg in attesa della mia ascesa in paradiso fra le anime pie. ridatemi praga!

Tuesday, January 16, 2007




Così anche la Ludovica si è sposata. E ha avuto due gemelli. L’incontro e la notizia mi hanno colto un po’ di sorpresa.

Dannati centri commerciali al sabato mattina... Oramai le banche ed i supermarkets sono diventati i veri centri di aggregazione. Non passa sabato che non incontri qualcuno.

All’inizio non l’avevo riconosciuta. Tenevo il piccolo per mano ed ero più preoccupato di infilarlo dentro all’elicottero giocattolo per il quale stavamo facendo la fila da dieci minuti, con i surgelati che si squagliavano nella borsa termica, ma, che ci vuoi fare...

Mi sento chiamare, mi volto e mi trovo davanti la Ludovica, che spingeva un passeggino tandem. Ach! Saranno stati... dieci anni. Sempre più robusta ed un po’ invecchiata, ma che flash!

Ludovica è stata la mia fiancèe storica ai tempi dell’università. Roba grossa, già si parlava di possibile convivenza e matrimonio, mica fagioli e cotiche.

Ludovica aveva un anno meno di me e frequentavamo lo stello Liceo. Frequentavamo gruppi e compagnie diverse, lei un po’ più alternativa, io un po’ più ivy league. Attenzione, questo unicamente a livello di amicizie e frequentazioni. In realtà dietro i maglioni shetland sformati, i jeans neri, le doctor martens da barricata e il gergo da sinistra extra-parlamentare, si nascondeva una solida borghese.

Il papà di Lodovica era un pezzo grosso di una qualche banca che si occupava di fusioni ed acquisizioni societarie, la mamma un chimico farmaceutico che lavorava per la Roche.

Ludovica aveva un’altra grande passione, i cavalli. Teneva il suo lipizzano “Cosacco”, a pensione alla Favorita ed era nel circuito delle competizioni di dressage non professionistiche.

Viveva in una grande vecchia casa con un bellissimo giardino e una piscina non proprio minuscola. Alla fine, lei mi invitava sempre alle sue feste ed io invitavo lei alle mie. Per essere onesto, più che altro lo facevo per la sorella di Ludovica, Irene che era sì più piccola ma era anche incredibilmente più gnocca. Più filiforme, con tutte le curve al punto giusto e gli stessi occhi della sorella, da perdercisi.

Comunque, per gli strani casi del destino, alla fine, Ludovica ed io finimmo per metterci insieme. Galeotto fu un film d’essai (??) che desideravo vedere anch’io. Matteo organizzò l’uscita a quattro con le due Vertemati sisters. La Ludo ed io, quella sera, cominciammo a flirtare già dall’aperitivo e, nel buio del cinema, scattò la lingua in bocca.
Da lì cominciò tutto. Tre anni e mezzo di fidanzamento. I ricordi più vividi di Ludo e me riguardano due viaggi ad Istanbul, le settimane bianche a Zermatt ed i week-end invernali al lago da me. Una sessualità coinvolgente ed affinità elettive.

I problemi tra di noi cominciarono durante il suo secondo anno di Università. Ludovica si era iscritta a medicina. Quell’anno cominciava il tirocinio al S. Raffaele. Aveva scelto una branca difficile e terribilmente competitiva, la chirurgia cardiaca. Passava ore ed ore sui libri e ore ed ore in ospedale.
I rapporti cominciarono ad incrinarsi in concomitanza con l’assegnazione del suo tutor. Un tipo over 35, fisicamente insignificante e decisamente poco prestante, ma con una membership al Weill Medical College della Cornell e una carrera nera. Le avvisaglie c’erano tutte. La Ludo divenne fredda e distante, cominciò a sfoggiare preoccupanti tailleur grigio e blue, si negava al telefono per tutto il giorno e per molte sere, fino a che papale papale mi disse che non aveva più tempo per la nostra relazione, dato che lei doveva diventare un chirurgo (sottointeso: mica un povero ingegnere ambientale qualsiasi).

La mandai dove meritava di essere spedita, ma per me fu uno shock. Non tanto la perdita di Ludo, ma la drastica trasformazione alla quale avevo assistito. Ero capace veramente di valutare le persone? Che se la intendesse con il dottorino era palese, anche se non ebbe mai il coraggio di dirlo apertamente. Comunque anch'io non le raccontai mai della "noche de fuego" con sua sorella Irene... che, tra l'altro, suonò il violino nuda per me.
Deuce.
Ludo commise però il grosso errore di presentarsi in sua compagnia ad una serata al Plaza Cafè, locale gremito di amici suoi e miei, appena quindici giorni dopo la brusca interruzione del nostro rapporto. In quel periodo bevevo più del necessario, cosa abbastanza tipica in quei frangenti. La sola vista del dottorino mi fece l’effetto che il drappo rosso ha sul toro. Non ringrazierò mai abbastanza la prontezza di riflessi dei miei amici, che mi sollevarono di peso dal bancone, prima che partisse il destro diretto alla faccia di culo del tipo. Una denuncia non me la avrebbe levata nessuno. Le leggende raccontano che mi rivolsi al malcapitato con una uscita del tipo: “Ah, allora lei è quello che ama farsi spompinare dalle tirocinanti...e bravo il dottorino dei miei coglioni”
La Ludo non la vidi più, fino a Sabato scorso. Avevo tagliato completamente i ponti, deluso totalmente dal suo comportamento e dalla sua metamorfosi.

L’incontro si è svolto più o meno così: smack smack, ma dai, ma quanto tempo, e dove stai, ma quando, e cosa fai, ma veramente, etc, etc.

Riassunto di 10 anni di vita della Ludo:
Ludo si è sposata due anni fa e i gemelli hanno 9 mesi. Fidanzata da tre. Non fa la cardiochirurga ma l’informatore medico scientifico (un po’ un ripiego, ma che vuoi fare, poi mia mamma era già nel settore, bla, bla). I gemelli si chiamano Luca e Umberto e sono vivacissimi. Il marito mi è sembrato un tipo a posto, forse un po’ fighetta (con il maglioncino rosa, il pantalone marron e la scarpina prada. Lavora nel settore immobiliare. Li ho visti bene insieme, comunque.
E brava Ludo!
Statemi bene.
BR/zespri

Monday, January 08, 2007



Dire Straits - Your Latest Trick Lyrics

All the late night bargains have been struck

Between the satin beaus and their belles

And prehistoric garbage trucks

Cut the city to themselves

Echoes roars dinosaurs

They're all doing the monster mash

And most of the taxis, most of the whores

Are only taking calls for cash

I don't know how it happened

It all took place so quick

But all I can do is hand it to you

And your latest trick

My door was standing open

Security was laid back and lax

But it was only my heart got broken

You must have had a pass key made out of wax

You played robbery with insolence

And I played the blues in twelve bars down Lover's Lane

And you never did have the intelligence to use

The twelve keys handing off my chain

I don't know how it happened

It all took place so quick

But all I can do is hand it to you

And your latest trick

Now it's past last call for alcohol

Past recall has been here and gone

The landlord finally paid us all

The satin jazzmen have put away their horms

And we're standing outside of this wonderland

Looking so bereaved and so bereft

Like a Bowery bum when he finally understands

The bottle's empty and there's nothing left

I don't know how it happened

It was faster than the eyes can flick

But all I can do is hand it to you

And your latest trick ...

Friday, January 05, 2007


You are The Hierophant


Divine Wisdom. Manifestation.

All things relating to education, patience, help from superiors.The Hierophant is often considered to be a Guardian Angel.
The Hierophant's purpose is to bring the spiritual down to Earth. Where the High Priestess between her two pillars deals with realms beyond this Earth, the Hierophant (or High Priest) deals with worldly problems. He is well suited to do this because he strives to create harmony and peace in the midst of a crisis. The Hierophant's only problem is that he can be stubborn and hidebound. At his best, he is wise and soothing, at his worst, he is an unbending traditionalist.

What Tarot Card are You? Take the Test to Find Out.

Qualcuno mi ha mandato il solito link perditempo... divertitevi nella pausa caffè...

BR/zespri



Thursday, January 04, 2007

























Most of You will know him for sure. I think he's great.
Randy Glasbergen is one of America's most popular cartoonists. More than 25,000 of his cartoons have been published by Funny Times, The Wall Street Journal, Reader's Digest, Cosmopolitan, Good Housekeeping, Hallmark Cards, America Online, and many others around the world.
Randy is the popular creator of "The Better Half" daily panel for King Features Syndicate. He is also the comic talent behind "Gigglebyte" which appears each week in the Sunday newspaper supplement Access Internet Magazine.Randy also showcases a new cartoon every day on the Internet. "Today's Cartoon by Randy Glasbergen" is one of the most popular humor sites on the web and ranks as the #1 daily comic in many online polls. Randy lives with his family in a big old house in a small old town in rural upstate New York.
Have fun!
BR/zespri



Wednesday, January 03, 2007

















Un Natale ed un Capodanno felici. La mia famiglia, un country hotel piccolo e accogliente, ottima cucina e calda ospitalità. Passeggiate nei boschi appena spruzzati di neve, giochi e relax.


Pronti per ripartire?


Un augurio per un felice 2007.


BR/zespri