Questo week-end, frugando tra le mie vecchie cose (moving aftermath), ho ritrovato il bambolotto di gomma che riproduceva Capitan Harlock. Un colpo al cuore! Era in assoluto l'eroe della mia infanzia! Più di Goldrake, più di Geeg, più di Starblazers. L'eroe in assoluto. Ma ve lo ricordate?
Cupo, silenzioso, con una lunga cicatrice che gli taglia il viso ed una benda sull'occhio destro; un lungo mantello che volteggia intorno a lui; sul suo fianco sinistro pende una spada e sul destro una pistola, una "cosmic gun". Stiamo parlando del più incredibile dei pirati, che non vaga per gli oceani normali, bensì nel cosmo. A bordo dell'incredibile nave spaziale Alkadia ci guida attraverso mille avventure lungo i confini del cosmo.
"Io... mi batto solo per quello in cui credo. Non per uno stato o un pianeta in particolare. Lotto solamente per gli ideali che ho nel cuore.Io erro lungo le rotte delle stelle... la gente mi chiama CAPITAN HARLOCK... nell'oscuro mare stellare, nello spazio infinito e senza domani, finchè ci sarà anche un unico sole che arde nel cosmo, io vivrò in libertà sotto il mio vessillo. Io vago per i confni dello spazio... la gente mi chiama CAPITAN HARLOCK... il "black jack" è issato sulla mia nave, e con questa bandiera che sventola tra le stelle, io vivo in libertà. L'universo è la mia casa... la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca, e mi invita a vivere senza catene... la mia bandiera è un simbolo di libertà."
In questa frase viene sintetizzata l'essenza del pensiero di Harlock. La libertà, l'essere contro le assurde regole della società in cui vive, e al tempo stesso rispettare un codice d'onore verso se stesso e chi gli è più caro. Harlock è un Pirata, e come simbolo ha un teschio con due ossa incrociate: il "Jolly Roger", o, come Matsumoto ha preferito, "Black Jack". E' un simbolo di morte, che incute timore, ma per Harlock assume il significato di libertà
Harlock è un antieroe che, pur essendo catalogato come "fuorilegge", conserva una profonda bontà d'animo verso le persone a lui care. Ma soprattutto, Harlock è una scintilla di libertà in un mondo apatico, lassista, abbandonato a se stesso e alle sue macchine. Un mondo che sta morendo, e che Harlock, insieme al suo grande amico Tochiro e ad Emeraldas, sogna di far rinascere un giorno. Lui intende far scoprire all'Umanità, schiava di se stessa e del progresso da lei creato, i valori che sono andati ormai persi: le potenzialità dell'individuo in una società ormai collettivizzata, il pensiero indipendente laddove si ragiona per dogmi, il rimettersi continuamente in discussione, proteggere la natura che ci circonda, rispettarla e vivere in armonia con essa. L'amore, l'amicizia, il rispetto e la lealtà verso i propri amici e, perchè no, verso i propri nemici valorosi. Tutto quello che la società del 2977 ha perso e dimenticato, e che un ingegnere buffo, una coraggiosa piratessa e un uomo schivo e taciturno vogliono a tutti i costi recuperare. Harlock ama la terra, non i terrestri. Nel cartone animato, i toni sono stati addolciti, forse anche per merito (o colpa) del doppiaggio italiano, ma nel fumetto le cose sono come Matsumoto le ha create. Harlock chiama i terrestri "porci". Eppure difende la Terra. Meglio un'umanità così com'è che non la terra in mano al popolo di Mazone: finchè ci sarà l'Alkadia, esisterà almeno una possibilità di cambiare lo status quo. Tra le sue occupazioni c'è quella di intercettare le risorse che gli umani stanno continuando a sprecare per poterle distribuire quando, terminato lo scempio, comincerà una carestia. Non ha certo voglia di arricchirsi.A causa dei suoi ideali, dunque, Harlock è visto di cattivo occhio dal governo terrestre, che non ci pensa due volte prima di catalogarlo come fuorilegge e metterlo al bando con una condanna a morte, almeno nel cartone animato. Nel manga, non c'è una condanna a morte, solo il discredito gettato dal governo terrestre sulla sua figura, al quale Harlock è del tutto indifferente. Difende la Terra dall'invasione di Mazone, ma solo per onorare la memoria di Tochiro, e per difendere la piccola Mayu.
Harlock, già di per se schivo e taciturno, accentua ulteriormente queste sue caratteristiche col fatto di aver subito in passato gravi perdite che lo hanno segnato profondamente. La sua decisione, la fermezza e la profonda calma nelle situazioni di pericolo, il fatto di essere un leader dal forte carisma, possono essersi in qualche modo forgiati anche attraverso i suoi trascorsi da ufficiale della marina spaziale terrestre.
L'amicizia è forse uno dei valori più forti per Harlock, ed è pronto a sacrificare se stesso per un amico. Anche perchè diverse persone a lui care sono morte perchè lui vivesse e continuasse a lottare per i suoi ideali.
"Io... mi batto solo per quello in cui credo. Non per uno stato o un pianeta in particolare. Lotto solamente per gli ideali che ho nel cuore.Io erro lungo le rotte delle stelle... la gente mi chiama CAPITAN HARLOCK... nell'oscuro mare stellare, nello spazio infinito e senza domani, finchè ci sarà anche un unico sole che arde nel cosmo, io vivrò in libertà sotto il mio vessillo. Io vago per i confni dello spazio... la gente mi chiama CAPITAN HARLOCK... il "black jack" è issato sulla mia nave, e con questa bandiera che sventola tra le stelle, io vivo in libertà. L'universo è la mia casa... la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca, e mi invita a vivere senza catene... la mia bandiera è un simbolo di libertà."
In questa frase viene sintetizzata l'essenza del pensiero di Harlock. La libertà, l'essere contro le assurde regole della società in cui vive, e al tempo stesso rispettare un codice d'onore verso se stesso e chi gli è più caro. Harlock è un Pirata, e come simbolo ha un teschio con due ossa incrociate: il "Jolly Roger", o, come Matsumoto ha preferito, "Black Jack". E' un simbolo di morte, che incute timore, ma per Harlock assume il significato di libertà
Harlock è un antieroe che, pur essendo catalogato come "fuorilegge", conserva una profonda bontà d'animo verso le persone a lui care. Ma soprattutto, Harlock è una scintilla di libertà in un mondo apatico, lassista, abbandonato a se stesso e alle sue macchine. Un mondo che sta morendo, e che Harlock, insieme al suo grande amico Tochiro e ad Emeraldas, sogna di far rinascere un giorno. Lui intende far scoprire all'Umanità, schiava di se stessa e del progresso da lei creato, i valori che sono andati ormai persi: le potenzialità dell'individuo in una società ormai collettivizzata, il pensiero indipendente laddove si ragiona per dogmi, il rimettersi continuamente in discussione, proteggere la natura che ci circonda, rispettarla e vivere in armonia con essa. L'amore, l'amicizia, il rispetto e la lealtà verso i propri amici e, perchè no, verso i propri nemici valorosi. Tutto quello che la società del 2977 ha perso e dimenticato, e che un ingegnere buffo, una coraggiosa piratessa e un uomo schivo e taciturno vogliono a tutti i costi recuperare. Harlock ama la terra, non i terrestri. Nel cartone animato, i toni sono stati addolciti, forse anche per merito (o colpa) del doppiaggio italiano, ma nel fumetto le cose sono come Matsumoto le ha create. Harlock chiama i terrestri "porci". Eppure difende la Terra. Meglio un'umanità così com'è che non la terra in mano al popolo di Mazone: finchè ci sarà l'Alkadia, esisterà almeno una possibilità di cambiare lo status quo. Tra le sue occupazioni c'è quella di intercettare le risorse che gli umani stanno continuando a sprecare per poterle distribuire quando, terminato lo scempio, comincerà una carestia. Non ha certo voglia di arricchirsi.A causa dei suoi ideali, dunque, Harlock è visto di cattivo occhio dal governo terrestre, che non ci pensa due volte prima di catalogarlo come fuorilegge e metterlo al bando con una condanna a morte, almeno nel cartone animato. Nel manga, non c'è una condanna a morte, solo il discredito gettato dal governo terrestre sulla sua figura, al quale Harlock è del tutto indifferente. Difende la Terra dall'invasione di Mazone, ma solo per onorare la memoria di Tochiro, e per difendere la piccola Mayu.
Harlock, già di per se schivo e taciturno, accentua ulteriormente queste sue caratteristiche col fatto di aver subito in passato gravi perdite che lo hanno segnato profondamente. La sua decisione, la fermezza e la profonda calma nelle situazioni di pericolo, il fatto di essere un leader dal forte carisma, possono essersi in qualche modo forgiati anche attraverso i suoi trascorsi da ufficiale della marina spaziale terrestre.
L'amicizia è forse uno dei valori più forti per Harlock, ed è pronto a sacrificare se stesso per un amico. Anche perchè diverse persone a lui care sono morte perchè lui vivesse e continuasse a lottare per i suoi ideali.
Primo tra tutti Tochiro (Toshiro in Italia), il piccolo ingegnere occhialuto che ha costruito l'Alkadia. Per costruirla, infatti, ha dato tutto se stesso, ci ha messo l'anima, ha dedicato la propria vita per inseguire lo stesso sogno di Harlock. Il loro destino, dunque, non poteva non incontrarsi. Nasce una grande amicizia che, purtroppo, finirà subito. Infatti, dopo la costruzione dell'Alkadia, proprio mentre sta salpando, Tochiro muore, privato ormai di ogni energia. Ma il suo sforzo estremo non resterà vano. E Harlock non perde del tutto Tochiro. La morte Tochiro lascia un grande vuoto nell'animo di Harlock.
Emeraldas, contrariamente alle apparenze, è la donna di Tochiro. Naturalmente è una grande amica di Harlock; anche essa ha scelto la via della pirateria, per le stesse ragioni di Harlock, anche se nei vari manga non lottano proprio fianco a fianco, ma si incontrano molto spesso. Nella prima serie compare solo nelle puntate dedicate alla giovinezza di Harlock e alla costruzione dell'Alkadia; non si sa bene se muoia, ma certamente sparirà dalla vita di Harlock e andrà a seguire la salma di Tochiro lanciata nello spazio. Nella seconda serie, ovviamente, le cose non stanno così: Emeraldas continuerà a vivere le proprie avventure al fianco di Harlock, e amerà Tochiro solo dopo la sua morte.
Del periodo relativo alla giovinezza di Harlock, restano due soli individui: Tori San, il rapace, e Meeme (Met in Italia, Clio in Francia). Tori San è quasi sempre con Harlock e, quando ricorda i tempi passati in cui erano in vita Emeraldas e Tochiro, comincia a lacrimare. Inoltre, anche lui, come il resto dell'equipaggio, si delizia dei piaceri dell'alcool, spesso in compagnia dello stesso Capitano. Harlock non se ne separerà mai e, molto probabilmente, lo avrà sulla sua spalla nel momento in cui arriverà la sua fine e quella dell'Alkadia. Meeme, ha "dedicato la propria vita ad Harlock". Meeme è originaria del pianeta Jura, il quale viene sconvolto da una guerra che porterà allo sterminio dell'ntera popolazione. Solo Meeme resterà viva, ma dovrà vedersela con una nuova specie di piante giganti che minacciano la sua vita. Per fortuna, Harlock passava di la, quasi per caso, e la trarrà in salvo. Così Meeme, ormai sola, dedicherà la propria vita ad Harlock. E' un essere dall'animo gentile, dolce, sensibile... avverte Harlock di ogni pericolo, ha un intuito speciale nel capire i suoi sentimenti, e lo consiglia in ogni decisione importante. Inoltre, dalla sua arpa vengono fuori dolci melodie che accompagnano le lunghe veglie del Capitano nei suoi alloggi a poppa dell'Alkadia. Ma, nella prima serie TV, Meeme NON è la donna di Harlock. Come dicevo prima, il suo è amore, ma nel più profondo senso platonico. E Harlock la ricambia.
Nella prima serie TV è stato aggiunto un personaggio che nel manga non compare: la piccola Mayu, la bimba con l'ocarina. Mayu è la figlia nata dall'amore tra Tochiro ed Emeraldas e, dopo la loro scomparsa, è diventata praticamente una figlia adottiva di Harlock. Egli, infatti, pur essendo un fuorilegge, è il tutore legale di Mayu, e, appena possibile, scende sulla terra per andarla a trovare. Su di lei riversa tutto l'amore e la tenerezza che le circostanze gli hanno negato, e, a parte pochi casi, solo con lei si lascia andare ad un sorriso. Nella prima puntata, le regala l'ocarina che egli stesso ha costruito, in occasione del suo settimo compleanno. Mayu sarà uno dei motivi più forti per cui Harlock difenderà la Terra. All'inizio della serie, sia nel manga che nella prima serie, Harlock incontrerà Tadashi Daiba (Dayu, nel cartone animato). Figlio del professor Daiba, grande amico di Harlock, vedrà morire suo padre sotto i colpi delle Mazoniane. Da quel momento, il suo destino si legherà a quello di Capitan Harlock, per volere dello stesso Harlock, e, dopo un periodo di scetticismo iniziale, dovuto ad una scarsa maturità, diverrà un membro effettivo dell'equipaggio dell'Alkadia. Harlock crede molto in lui, lo sostiene, lo lascia fare, lo protegge. Gli ricorda come era egli stesso da giovane, e molto probabilmente lo vuole educare affinchè, in un futuro, gli succeda al comando dell'Alkadia.
Un discorso a parte va fatto per Yukie e Yattaran; La prima, ufficiale di rotta dell'Alkadia e il secondo Vice Capitano; nella serie TV a loro sono dedicate due puntate in cui vengono narrate le loro vicende passate, come del resto accade anche per Maji (capo sala macchine) e il dottor Zero (medico e scienziato di bordo) con la piccola gattina Mew. Da tutto questo traspare una caratteristica imprortante, che rende quesa storia diversa dalle altre. Ognuno, Harlock compreso, è salito a bordo dell'Alkadia perchè aveva perso ormai tutto. E, salendo a bordo, ha trovato qualcosa di nuovo. L'affetto e la stima di tutti quanti, specialmente di Harlock. L'Alkadia è una famiglia, e ogni membro è importante. E' il nucleo che continuerà per sempre a tenere alti i valori che difende. E' il sogno di Tochiro realizzato, la zattera di salvataggio per un'umanità ormai persa, una moderna "Arca di Noe' " che salverà l'umanità da cataclismi ben peggiori che non un diluvio.
Un uomo come Harlock che combatte contro le ingiuste regole di una società che non gli appartiene, non poteva che farsi dei nemici. Il primo tra tutti è il governo terrestre. Nel manga non assistiamo ad una caccia spietata; piuttosto, ogni qual volta l'Alkadia fa la sua comparsa sulla Terra, il governo terrestre, nella fattispecie il Primo Ministro, si comportano da vigliacchi, fuggendo come se Harlock volesse distruggerli. In realtà, sempre nel manga, Harlock ha pensato più volte di distruggere la Terra che lo ha rinnegato, e anche lo stesso Tadashi è stato solleticato da questa idea. Ma a che pro? Harlock si rende conto che restare gli unici della propria specie è una cosa tristissima, e questo lo apprende da Meeme. Inoltre, non distruggera MAI la Terra per rispettare la memoria di Tochiro, che la amava e si struggeva per il suo destino. Nel cartone animato, invece, sparisce completamente l'odio per la Terra per far posto ad un senso di protezione dovuto alla presenza di Mayu. Inoltre, nel cartone è stata aggiunta la figura del Ministro Kirita, capo delle forze armate e acerrimo nemico di Harlock. Egli lo contrasterà in tutti i modi, anche i più subdoli (arriverà a rapire la piccola Mayu e a sfruttare i tranelli delle Mazoniane), finchè non si renderà conto del pericolo costituito dalla flotta di Raflesia e del vero ruolo di Harlock in tutta la faccenda;. Allora, e solo allora, aiuterà Harlock in tutti i modi possibili, arrivando a sacrificarsi per la salvezza dell'Alkadia.Ma il vero nemico di Harlock è Raflesia, regina del popolo di Mazone. Il rapporto tra i due è molto conflittuale, sia nel cartone animato che, soprattutto, nel manga. Sono nemici solo perchè Raflesia sta guidando il suo popolo verso la salvezza, facendolo emigrare dal pianeta Mazone in via di distruzione, per condurlo verso la loro "seconda patria", ovvero la nostra Terra. Dal manga si capisce molto chiaramente che la vita sulla Terra è comparsa grazie al popolo di Mazone, il quale da millenni stava letteralmente "preparando il terreno" per poterlo abitare. L'Uomo, divenendo una specie intelligente ha complicato le cose. E Harlock, per orgoglio, per rispetto della memoria di Tochiro, vuole impedire che Raflesia si impossessi di una cosa che, in fondo, è anche sua. Insomma, non si può proprio fare una distinzione tra "buoni" e "cattivi": Mazone lotta per la sopravvivenza, Harlock anche. Infatti, i due nemici si rispettano l'un l'altro e, alla fine, arriveranno a sedersi a tavolino e discutere davanti ad una bottiglia di "Brandy di Andromeda". Un improvviso attacco mazoniano, non comandato da Raflesia, interromperà questo colloquio. L'Alkadia si dienderà DA SOLA, e Raflesia ucciderà gli ufficiali che hanno comandato quell'attacco. E il manga finirà senza una fine ben precisa...Nel cartone animato, la caratterizzazione di Raflesia assume connotati ben diversi; oltre ad essere stata disegnata con un aspetto più cattivo, e non dolce come nel manga, Raflesia non si farà molti scrupoli nel tendere subdoli tranelli ad Harlock; anche lei rapirà Mayu, e arriverà addirittura ad uccidere dei civili del suo stesso popolo, anche se queste scene sono state tagliate in Italia. Eppure, anche qui nutrirà un profondo rispetto per il suo nemico, e quando si renderà conto della potenza e della testardaggine di Harlock, cercherà la via del compromesso.Infine, nella seconda serie i nemici sono gli alieni che hanno invaso la Terra, gli Illumidas. Questi hanno tutte le caratteristiche dei "cattivi" che abbiamo conosciuto nelle varie serie robotiche, per cui si va perdere tutto il senso poetico che Matsumoto ha voluto dare perfino ai nemici. Ciò non toglie che l'atteggiamento di Harlock nei confronti del loro capo, è comunque di fiero rispetto, specie quando ci sarà l'epico scontro tra i due; da questo scontro non ci sarà un vero e proprio vincitore; piuttosto, riconosciuta la superiorità di Harlock, il capo degli Illumidas deciderà di distruggere la propria astronave facendola scontrare con l'Arkadia, e morendo, ovviamente.
Harlock è un pirata. Il pirata, per quanto possa essere fuorilegge, è una persona libera. Tanto per cominciare, non ha nazionalità: la sua bandiera se la sceglie lui, e, non avendo nazionalità, non ha nemmeno leggi. Sta solo al suo buon cuore se comportarsi da "bastardo" oppure da paladino dai nobili sentimenti, come Harlock. Inoltre, al dilà di questo, la figura del Pirata è una figura sostanzialmente romantica, che ha un fascino tutto suo; ci porta con la fantasia altrove, verso luoghi esotici, e il contrasto che si crea mettendo un pirata in stile settecentesco in un contesto fantascientifico, in un futuro aveneristico, rende il tutto molto suggestivo.
La bandiera dei pirati ha un nome: "Jolly Roger". La sua forma, i suoi colori non sono sembre stati gli stessi; ogni pirata aveva la sua bandiera con il proprio simbolo, anche se i teschi la facevano da padrone, e il colore predominante era il ROSSO, che ricordava il sangue. I francesi denominarono queste bandiere con il nomignolo sarcastico di "Jolie Rogue" (Rosso Grazioso), che venne poi deformato dagli anglosassoni come "Jolly Roger". Ma esiste anche un'altra denominazione: "Black Jack". Questa comparve tra il 1660 e 1700 quando molti capitani pirati cominciarono a disegnare le proprie insegne bianche su campo nero, e si diffuse moltissimo l'uso della figura del teschio con le ossa incrociate, spesso con un occhio bendato. Ebbene, tale figura assunse il triste appellativo di "Black Jack", ed era molto spesso presagio di sventure o di morte sicura per mano dei pirati che si fregiavano di tale vessillo. Ed è proprio questo l'appellativo usato da Matsumoto per indicare la bandiera di Harlock, ma con un significato diverso. Harlock non è uno spietato fuorilegge, come mostrano le sue insegne, tutt'altro. Per cui, per Harlock, il "Black Jack" non è più simbolo di "morte", come in passato, ma assume il significato di "libertà", la libertà che egli difende.'Arcadia' è il nome di una regione del Peloponneso, quindi una regione della Grecia, che, nella mitologia classica, venne eletta come patria di poeti, filosofi, artisti e, in generale, di tutti gli uomini dall'animo libero. Quale nome migliore, dunque, per l'astronave di un uomo libero come Harlock? Non solo: Alkadia (uso la denominazione Giapponese), non è solo una astronave. E' un luogo, più spirituale che fisico, dove si respira libertà; ma è anche una comunità di uomini, quasi una famiglia. Dunque, il nome ha una triplice valenza, rafforzata peraltro dalla natura stessa del suo significato sia simbolico che storico-letterario. Insomma, non importa tanto la forma dell'astronave, né se esiste davvero o se si usa uno dei tre nomi con cui la si chiama (Arcadia, Alkadia o Arkadia); è importante conoscere il significato, o i significati che si celano dietro questa parola. Arcadia, terra libera.
La Terra del 2977 ormai, è sotto il controllo di un unico governo centrale (la cui sede è, ovviamente, Tokyo), il cui unico compito è quello di mantenere lo status-quo. Lo spazio è stato già in parte colonizzato, ma dai robot, non dagli uomini; essi provvedono allo sfruttamento intensivo delle risorse degli altri pianeti, poichè ormai le risorse della Terra vanno esaurendosi. Infatti, la ricchezza diffusa per tutti gli abitanti deriva da uno scellerato sfruttamento del nostro pianeta. Ad esempio, gli oceani sono ormai privi di forme di vita e vanno lentamente, ma inesorabilmente, prosciugandosi. Ma i terrestri non se ne curano affatto. Il benessere ha tolto loro la scintilla vitale che sarebbe dovuta essere la loro caratteristica. Vivono in uno stato di beata apatia, opportunamente alimentato dal governo stesso mediante la diffusione di onde ipnotiche attraverso la televisione. Il governo, poi, è composto da inetti, i quali non badano altro che ai propri interessi, costituiti da partite a golf, corse di cavalli, party... Certo, la TV non trasmette mica onde ipnotiche. Però, avete mai osservato il modo in cui un "teledipendente" la guarda? Mai notato come resta rapito, ipnotizzato... vi è mai capitato qualcuno che crede a tutte le BOIATE che la TV gli dice, e ci crede ciecamente? E poi, forse, il consumismo, il finto benessere che ci circonda e ci fa vivere una vita apparentemente felice, non rischia di toglierci l'ambizione, la voglia di fare, il mettersi continuamente in discussione? Non sta forse soffocando i valori più profondi come amicizia, amore, lealtà... e infine, non stiamo forse distruggendo la natura che ci circonda, a mio parere inevitabilmente? Forse tutto ciò è solo vuota retorica, ma riuscite a negarlo?Ebbene, Matsumoto, a mio parere, ha visto giusto. E Capitan Harlock, Tochiro, Emeraldas, l'Alkadia non sono altro che la NOSTRA COSCIENZA che dovrebbe infine risvegliarsi per farci capire che, forse, siamo in tempo per rimboccarci le maniche, fare dietro-front e cercare di salvare il salvabile.
Un uomo come Harlock che combatte contro le ingiuste regole di una società che non gli appartiene, non poteva che farsi dei nemici. Il primo tra tutti è il governo terrestre. Nel manga non assistiamo ad una caccia spietata; piuttosto, ogni qual volta l'Alkadia fa la sua comparsa sulla Terra, il governo terrestre, nella fattispecie il Primo Ministro, si comportano da vigliacchi, fuggendo come se Harlock volesse distruggerli. In realtà, sempre nel manga, Harlock ha pensato più volte di distruggere la Terra che lo ha rinnegato, e anche lo stesso Tadashi è stato solleticato da questa idea. Ma a che pro? Harlock si rende conto che restare gli unici della propria specie è una cosa tristissima, e questo lo apprende da Meeme. Inoltre, non distruggera MAI la Terra per rispettare la memoria di Tochiro, che la amava e si struggeva per il suo destino. Nel cartone animato, invece, sparisce completamente l'odio per la Terra per far posto ad un senso di protezione dovuto alla presenza di Mayu. Inoltre, nel cartone è stata aggiunta la figura del Ministro Kirita, capo delle forze armate e acerrimo nemico di Harlock. Egli lo contrasterà in tutti i modi, anche i più subdoli (arriverà a rapire la piccola Mayu e a sfruttare i tranelli delle Mazoniane), finchè non si renderà conto del pericolo costituito dalla flotta di Raflesia e del vero ruolo di Harlock in tutta la faccenda;. Allora, e solo allora, aiuterà Harlock in tutti i modi possibili, arrivando a sacrificarsi per la salvezza dell'Alkadia.Ma il vero nemico di Harlock è Raflesia, regina del popolo di Mazone. Il rapporto tra i due è molto conflittuale, sia nel cartone animato che, soprattutto, nel manga. Sono nemici solo perchè Raflesia sta guidando il suo popolo verso la salvezza, facendolo emigrare dal pianeta Mazone in via di distruzione, per condurlo verso la loro "seconda patria", ovvero la nostra Terra. Dal manga si capisce molto chiaramente che la vita sulla Terra è comparsa grazie al popolo di Mazone, il quale da millenni stava letteralmente "preparando il terreno" per poterlo abitare. L'Uomo, divenendo una specie intelligente ha complicato le cose. E Harlock, per orgoglio, per rispetto della memoria di Tochiro, vuole impedire che Raflesia si impossessi di una cosa che, in fondo, è anche sua. Insomma, non si può proprio fare una distinzione tra "buoni" e "cattivi": Mazone lotta per la sopravvivenza, Harlock anche. Infatti, i due nemici si rispettano l'un l'altro e, alla fine, arriveranno a sedersi a tavolino e discutere davanti ad una bottiglia di "Brandy di Andromeda". Un improvviso attacco mazoniano, non comandato da Raflesia, interromperà questo colloquio. L'Alkadia si dienderà DA SOLA, e Raflesia ucciderà gli ufficiali che hanno comandato quell'attacco. E il manga finirà senza una fine ben precisa...Nel cartone animato, la caratterizzazione di Raflesia assume connotati ben diversi; oltre ad essere stata disegnata con un aspetto più cattivo, e non dolce come nel manga, Raflesia non si farà molti scrupoli nel tendere subdoli tranelli ad Harlock; anche lei rapirà Mayu, e arriverà addirittura ad uccidere dei civili del suo stesso popolo, anche se queste scene sono state tagliate in Italia. Eppure, anche qui nutrirà un profondo rispetto per il suo nemico, e quando si renderà conto della potenza e della testardaggine di Harlock, cercherà la via del compromesso.Infine, nella seconda serie i nemici sono gli alieni che hanno invaso la Terra, gli Illumidas. Questi hanno tutte le caratteristiche dei "cattivi" che abbiamo conosciuto nelle varie serie robotiche, per cui si va perdere tutto il senso poetico che Matsumoto ha voluto dare perfino ai nemici. Ciò non toglie che l'atteggiamento di Harlock nei confronti del loro capo, è comunque di fiero rispetto, specie quando ci sarà l'epico scontro tra i due; da questo scontro non ci sarà un vero e proprio vincitore; piuttosto, riconosciuta la superiorità di Harlock, il capo degli Illumidas deciderà di distruggere la propria astronave facendola scontrare con l'Arkadia, e morendo, ovviamente.
Harlock è un pirata. Il pirata, per quanto possa essere fuorilegge, è una persona libera. Tanto per cominciare, non ha nazionalità: la sua bandiera se la sceglie lui, e, non avendo nazionalità, non ha nemmeno leggi. Sta solo al suo buon cuore se comportarsi da "bastardo" oppure da paladino dai nobili sentimenti, come Harlock. Inoltre, al dilà di questo, la figura del Pirata è una figura sostanzialmente romantica, che ha un fascino tutto suo; ci porta con la fantasia altrove, verso luoghi esotici, e il contrasto che si crea mettendo un pirata in stile settecentesco in un contesto fantascientifico, in un futuro aveneristico, rende il tutto molto suggestivo.
La bandiera dei pirati ha un nome: "Jolly Roger". La sua forma, i suoi colori non sono sembre stati gli stessi; ogni pirata aveva la sua bandiera con il proprio simbolo, anche se i teschi la facevano da padrone, e il colore predominante era il ROSSO, che ricordava il sangue. I francesi denominarono queste bandiere con il nomignolo sarcastico di "Jolie Rogue" (Rosso Grazioso), che venne poi deformato dagli anglosassoni come "Jolly Roger". Ma esiste anche un'altra denominazione: "Black Jack". Questa comparve tra il 1660 e 1700 quando molti capitani pirati cominciarono a disegnare le proprie insegne bianche su campo nero, e si diffuse moltissimo l'uso della figura del teschio con le ossa incrociate, spesso con un occhio bendato. Ebbene, tale figura assunse il triste appellativo di "Black Jack", ed era molto spesso presagio di sventure o di morte sicura per mano dei pirati che si fregiavano di tale vessillo. Ed è proprio questo l'appellativo usato da Matsumoto per indicare la bandiera di Harlock, ma con un significato diverso. Harlock non è uno spietato fuorilegge, come mostrano le sue insegne, tutt'altro. Per cui, per Harlock, il "Black Jack" non è più simbolo di "morte", come in passato, ma assume il significato di "libertà", la libertà che egli difende.'Arcadia' è il nome di una regione del Peloponneso, quindi una regione della Grecia, che, nella mitologia classica, venne eletta come patria di poeti, filosofi, artisti e, in generale, di tutti gli uomini dall'animo libero. Quale nome migliore, dunque, per l'astronave di un uomo libero come Harlock? Non solo: Alkadia (uso la denominazione Giapponese), non è solo una astronave. E' un luogo, più spirituale che fisico, dove si respira libertà; ma è anche una comunità di uomini, quasi una famiglia. Dunque, il nome ha una triplice valenza, rafforzata peraltro dalla natura stessa del suo significato sia simbolico che storico-letterario. Insomma, non importa tanto la forma dell'astronave, né se esiste davvero o se si usa uno dei tre nomi con cui la si chiama (Arcadia, Alkadia o Arkadia); è importante conoscere il significato, o i significati che si celano dietro questa parola. Arcadia, terra libera.
La Terra del 2977 ormai, è sotto il controllo di un unico governo centrale (la cui sede è, ovviamente, Tokyo), il cui unico compito è quello di mantenere lo status-quo. Lo spazio è stato già in parte colonizzato, ma dai robot, non dagli uomini; essi provvedono allo sfruttamento intensivo delle risorse degli altri pianeti, poichè ormai le risorse della Terra vanno esaurendosi. Infatti, la ricchezza diffusa per tutti gli abitanti deriva da uno scellerato sfruttamento del nostro pianeta. Ad esempio, gli oceani sono ormai privi di forme di vita e vanno lentamente, ma inesorabilmente, prosciugandosi. Ma i terrestri non se ne curano affatto. Il benessere ha tolto loro la scintilla vitale che sarebbe dovuta essere la loro caratteristica. Vivono in uno stato di beata apatia, opportunamente alimentato dal governo stesso mediante la diffusione di onde ipnotiche attraverso la televisione. Il governo, poi, è composto da inetti, i quali non badano altro che ai propri interessi, costituiti da partite a golf, corse di cavalli, party... Certo, la TV non trasmette mica onde ipnotiche. Però, avete mai osservato il modo in cui un "teledipendente" la guarda? Mai notato come resta rapito, ipnotizzato... vi è mai capitato qualcuno che crede a tutte le BOIATE che la TV gli dice, e ci crede ciecamente? E poi, forse, il consumismo, il finto benessere che ci circonda e ci fa vivere una vita apparentemente felice, non rischia di toglierci l'ambizione, la voglia di fare, il mettersi continuamente in discussione? Non sta forse soffocando i valori più profondi come amicizia, amore, lealtà... e infine, non stiamo forse distruggendo la natura che ci circonda, a mio parere inevitabilmente? Forse tutto ciò è solo vuota retorica, ma riuscite a negarlo?Ebbene, Matsumoto, a mio parere, ha visto giusto. E Capitan Harlock, Tochiro, Emeraldas, l'Alkadia non sono altro che la NOSTRA COSCIENZA che dovrebbe infine risvegliarsi per farci capire che, forse, siamo in tempo per rimboccarci le maniche, fare dietro-front e cercare di salvare il salvabile.
Grazie Harlock!
Per le tante informazioni ben organizzate, ringrazio il sito web © creato da Roberto Vernina
Statemi bene.
zespri
0 Comments:
Post a Comment
<< Home